La famiglia del genere umano e il pianeta

John Scales Avery

Sul nostro piccolo ma splendido pianeta, reso piccolo dalla tecnologia e splendido dalla natura, c’è spazio per un solo gruppo: la famiglia del genere umano. Una riflessione a partire dall’etologia, lo studio degli schemi di comportamento ereditari

Le osservazioni di Charles Darwin lo convinsero che negli umani, proprio come negli altri mammiferi, le emozioni e la loro espressione sono in larga misura caratteristiche ereditarie universali della specie.

Lo studio degli schemi comportamentali ereditari negli animali (e umani) fu continuato el 20° secolo da ricercatori come Karl von Frisch (1886-1982), Nikolaas Tinbergen (1907-1988), e Konrad Lorenz (1903-1989), tre scienziati che condivisero un Premio Nobel in Fisiologia o Medicina nel 1973.

Konrad Lorenz scopre l’imprinting negli uccelli

Il terzo dei tre vincitori di premio Nobel del 1973, Konrad Lorenz, è il più controverso, ma al tempo stesso molto interessante nel contesto degli studi sulle cause della guerra e delle discussioni su come la guerra si possa evitare. Da ragazzo, Lorenz era molto appassionato di animali, e i suoi tolleranti genitori gli permisero di costruire un grande serraglio nella loro casa ad Altenberg, Austria.

La famiglia del genere umano

Di Sconosciuto – Konrad Lorenz, Eigentlich wollte ich Wildgans werden, München 2006, Bilderteil, Pubblico dominio, Collegamento

Già da bambino, divenne un esperto del comportamento dei volatili acquatici, e scoprì il fenomeno dell’imprinting. gli fu regalato un anatroccolo di un giorno d’età, e scopri con intensa gioia che trasferiva le sue reazioni susseguenti alla sua persona. Come Lorenz appunto scoprì, i giovani volatili acquatici hanno un breve periodo subito dopo la schiusa in cui identificano come loro “madre” chiunque vedano per primo. Successivamente, Lorenz continuò i suoi studi sull’ imprinting, ed esiste una sua toccante fotografia con la barba Bianca, immerso fino alla vita in uno stagno, circondato da un adorante gruppo di paperi che lo credono la loro madre. Lorenz studio anche il comportamento legante nei volatili acquatici.

“Sull’aggressione”

Tuttavia è per il suo controverso libro On Aggression che Konrad Lorenz è più noto. Nel suo libro Lorenz fa una distinzione fra aggressione intergruppo e aggressione intragruppo. Fra gli animali, fa notare, le lotte per stabilire il rango sono di rado fatali. così, per esempio, le lotte che determinano la posizione guida in un branco di lupi finiscono quando il perdente fa un gesto di sottomissione. Per contrasto, le lotte fra gruppi di animali sono sovente fino alla morte, esempio ne siano le guerre fra colonie di formiche, o di api contro intrusori, o la difesa di un branco di ratti contro ratti estranei.

Molti animali, ivi compresi gli umani, sembrano disposti a uccidere o essere uccisi in difesa delle comunità cui appartengono. Lorenz chiama questa tendenza comportamentale “reazione difensiva comunitaria”. Fa notare che il “brivido sacro” – il formicolio della spina dorsale che gli umani provano compendo un atto eroico in difesa delle proprie comunità – è correlato al riflesso preumano che rizza il pelo sul dorso di un animale quando si misura con un nemico – un riflesso che lo fa apparire più grosso di quel che è davvero.

Il saggio di Arthur Koestler “L’impulso all’autodistruzione”

In questo saggio pubblicato nel 1970, Arthur Koestler dice:

«Già solo una rapida occhiata alla storia dovrebbe convincere che i crimini individuali, commessi per motivi egoistici, hanno un ruolo alquanto insignificante nella tragedia umana a confronto con le moltitudini massacrate per amore altruistico della propria tribù, nazione, dinastia, chiesa o ideologia… le guerre non si combattono per tornaconto personale, ma per lealtà e devozione al re, al paese o alla causa…”

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“We have seen on the screen the radiant love of the F ̈ hrthe faces of the Hitler Youth… They are transfixed with love, like monks in ecstasy on religious paintings.

Il suono dell’inno della nazionale, la vista della sua fiera bandiera, fa sentire parte di una comunità meravigliosamente in amore. Il fanatico è pronto a sacrificare la propria vita per l’oggetto della sua venerazione, come l’amante è pronto a immolarsi per il suo idolo. È pure, ahimè, pronto a uccidere chiunque rappresenti una presunta minaccia all’idolo».

L’emozione qui descritta da Koestler è la stessa che il meccanismo di difesa comunitaria (entusiasmo militante) descritto in termini biologici da Lorenz.

Genetica della popolazione

Le emozioni umane evolutesi durante il lungo periodo in cui i nostri antenati vivevano in piccole tribù geneticamente omogenee, in competizione nelle savane dell’Africa.

Per spiegare da un punto di vista evolutivo il meccanismo di difesa comunitaria trattato da Lorenz – la disponibilità degli umani a uccidere ed essere uccisi in difesa delle proprie comunità – dobbiamo solo immaginare che i nostri avi vivevano in piccole tribù e che i matrimoni avvenivano probabilmente entro una tribù anziché attraverso confini tribali. In tali circostanze, ciascuna tribù tendeva a consistere di individui geneticamente simili. La tribù stessa, piuttosto che l’individuo, sarebbe stata l’unità su cui le forze evolutive della selezione naturale avrebbero agito. L’idea di selezione di gruppo nell’evoluzione fu proposta inizialmente negli anni 1930 da J.B.S. Haldane e R.A. Fischer, ed è stata trattata più di recente da W.D. Hamilton e E.O. Wilson.

Il bisogno di un sistema di etica più universale

Le religioni primigenie tendevano a essere centrate su particolari tribù, e le etiche implicatevi erano di solito tribali di natura. Tuttavia, le società più cosmopolite che cominciavano a formarsi dopo la rivoluzione agricola neolitica richiedevano un codice etico più universale. E’ interessante notare che molti dei grandi maestri di etica della storia umana, per esempio Mosè, Socrate, Platone, Aristotile, Lao-Tzu, Confucio, Buddha, e Gesù, vissero al tempo in cui ebbe luogo il cambiamento verso unità sociali maggiori. Il tribalismo non era più appropriato. C’era bisogno di un’etica più ampia.

Oggi le dimensioni dell’unità sociale stanno di nuovo ampliandosi, stavolta fino a comprendere il mondo intero. Le lealtà anguste si sono fatte inappropriate e c’è un bisogno urgente di una nuova etica – globale. Bisogna che la lealtà alla propria nazione sia integrate da una lealtà superiore per l’umanità nel suo complesso.

Due lati della natura umana

Osservando la natura umana, dal punto di vista sia dell’evoluzione sia dell’esperienza quotidiana, vediamo le due facce di Giano: una radiosa, l’altra cupa e minacciosa. Due anime occupano il petto umano, l’una calda e amichevole, l’altra sanguinaria. Gli umani hanno sviluppato un genio per la cooperazione, base per la cultura e la civiltà; ma sono anche capaci di genocidio; son stati capaci di massacri durante le crociate, di guerre genocidarie contro gli amerindi, dell’Olocausto, di Hiroshima, dei campi di sterminio della Cambodia, del Rwanda, e del Darfur.

Come esempio dei due lati della natura umana, possiamo pensare alla Scandinavia. I vichinghi erano temuti in tutta Europa. Il messale ordinario in Inghilterra contiene la frase “Proteggici dalla furia dei Normanni!”.

Oggi la stessa gente è così pacifica e ligia alle leggi da poter essere presa ad esempio per come vorremmo che fosse un mondo futuro. la natura umana ha la possibilità di entrambe le modalità di comportamento a seconda delle circostanze. Stando così le cose, ci sono robuste ragioni per procurarsi l’appoggio dell’educazione e della religione per far prevalere il lato glorioso della natura umana su quello fosco.

Oggi i mass media sono una componente importante dell’educazione, e hanno pertanto una gran responsabilità per incoraggiare il lato cooperativo e costruttivo della natura umana anziché quello fosco e distruttivo. I nostri quasi prodigiosi mezzi moderni di comunicazione, se usati propriamente, ci offrono la possibilità di saldare l’umanità in una singola cooperativa famiglia.

Contro il nazionalismo

La tragedia dell’attuale situazione è che le stesse forze che hanno fatto sì che lo stato-nazione sostituisse la tribù come unità politico-sociale fondamentale hanno continuato ad agire con intensità sempre crescente. Per tale ragione lo stato-nazione pienamente sovrano è diventato un pericoloso anacronismo.

Benché il mondo ora funzioni come una singola unità per via della moderna tecnologia, la sua struttura politica si basa su frammenti, su stati-nazione sovrani assoluti – grandi al confronto con le tribù, ma troppo piccoli per l’attuale tecnologia, giacché non comprendono l’intera umanità. Ingiustizie crasse deturpano l’odierna interdipendenza economica globale, e a causa dello sviluppo di armi termonucleari, la durevole esistenza della civiltà è minacciata dall’anarchia oggi esistente a livello internazionale.

Sul nostro piccolo ma splendido pianeta, reso piccolo dalla tecnologia e splendido dalla natura, c’è spazio per un solo gruppo: la famiglia del genere umano.


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EDITORIAL, 12 Jun 2023

#800 | John Scales Avery, Ph.D. – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis


 

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