Il tempo è denaro
Solo oggi mi sembra di aver capito veramente il significato di questo detto. Ma non nel senso che comunemente gli si attribuisce. Di solito si usa dire «Il tempo è denaro» quando qualcuno ce lo fa perdere e cerchiamo di fargli capire che non ci si comporta così…
Provo invece a spiegare come mi sembra di essere riuscita a capire veramente che «il tempo è denaro»:
8 ore per mezzo chilo di pane
Esco di casa per andare a lavorare tutto il giorno (magari non mi piace neanche tanto, magari viaggio molti minuti su un mezzo pubblico, a pagamento, per raggiungere il posto di lavoro) e guadagnare uno stipendio. Finito il mio orario di lavoro torno a casa e passo da una panetteria per comprare il pane.
Lavoro per guadagnare i soldi per comprare il pane.
Ci sono due passaggi intermedi (lavoro-soldi-pane)
Sto a casa e faccio il pane con le mie mani.
Lavoro per fare il pane.
C’è un solo passaggio (lavoro-pane)
Allora: posso usare il tempo per guadagnare soldi per comprare qualcosa o posso usare il tempo per avere direttamente quel qualcosa. È così, mi pare di aver capito, che «il tempo è denaro».
È il concetto del computer e della macchina per scrivere: scrivo al computer, poi devo avere una stampante e devo passare il testo alla stampante per averlo stampato (2 passaggi): Con la macchina scrivevo direttamente sulla carta (1 solo passaggio).
È il concetto dell’ecografia e della visita medica: il medico impugna l’ecografo, lo passa sulla pancia, l’immagine passa attraverso un macchinario e il medico «legge» la tua pancia su un altro mezzo – lo schermo – senza guardare te. Il medico di una volta metteva direttamente le mani sulla pancia e «leggeva» direttamente che cosa c’era che non andava.
Quale modo è più «semplice»?
(a cura di Cinzia Picchioni – Per contatti: via Bertola, 57 – Torino – 011539170)
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