Ucraina: un eccesso di militarizzazione ha portato a questa guerra

Amy Goodman

Amy Goodman intervista Yurii Sheliazhenko, portavoce del Movimento Pacificta Ucraino


La Rete Italiana Pace e Disarmo ha organizzato proprio oggi (2 marzo) un bel dialogo in diretta da Kiev con Yurii Sheliazhenko, portavoce del Movimento Pacifista Ucraino, oltre che membro dell’European Bureau of Conscientious Objection, e dell’Organizzazione World Beyond War, che ha coinvolto anche Elena Popova in diretta da Mosca, in occasione della giornata di digiuno per la pace in Ucraina promossa da Papa Francesco. Ed eccolo di nuovo in questa intervista che Democracy Now ha diffuso ieri, 1° marzo, in tema di escalation, deescalation e di come un movimento pacifista internazionale è più che mai necessario oggi. Secondo Yurii ecco la causa della guerra in Ucraina: un eccesso di militarizzazione

Ucraina: un eccesso di militarizzazione

L’intervista

DEMOCRACY NOW: Benvenuto di nuovo ai nostri microfoni, Yurii Sheliazhenko, con il quale abbiamo parlato pochi giorni prima dell’invasione russa. Puoi commentare oggi ciò che sta succedendo e sintetizzare le vostre richieste come pacifisti in Ucraina?

YURII SHELIAZHENKO: Buona giornata e grazie per il vostro contributo a un giornalismo che cerca di essere equilibrato. Soprattutto grazie per aver documentato le nostre manifestazioni di protesta nel nome della pace, sempre più sacrificata sull’altare della guerra.

La politica della militarizzazione tra Est e Ovest è andata troppo oltre, con esercitazioni militari sconsiderate, con l’espansione eccessiva della NATO, con l’invasione russa in Ucraina e le minacce nucleari al mondo, con la militarizzazione di questi ultime giorni dell’Ucraina. Ma ancor prima con l’esclusione della Russia dalle istituzioni internazionali, con le varie espulsioni di diplomatici russi che hanno letteralmente spinto fuori dalla diplomazia Vladimir Putin, creando le condizioni per questa escalation di guerra. Invece di rompere quei pochi legami di umanità che restano fomentando ancor più rabbia, avremmo più che mai bisogno di difendere e rafforzare gli spazi di comunicazione e cooperazione tra tutte le persone sulla Terra, e ogni sforzo individuale di questo tipo ha un valore enorme.

È deludente che il sostegno all’Ucraina da parte dell’Occidente sia principalmente militare. Oltre all’imposizione di dolorose sanzioni economiche alla Russia. Ed è non meno deludente assistere al tipo di reporting che va per la maggiore. Si concentra sulla guerra e per lo più ignora la resistenza nonviolenta alla guerra. Per esempio i tanti casi di coraggiosi civili ucraini che hanno cambiato i cartelli stradali per creare ostacoli al transito dei veicoli militari russi, addirittura bloccando le strade e bloccando fisicamente i carri armati, semplicemente interponendosi disarmati sulla loro strada, per fermare la guerra.

Per esempio, nella città di Berdyansk e nel villaggio di Kulyk?vka, la gente ha organizzato raduni di pace e ha convinto i militari russi ad andarsene. Il movimento per la pace sa bene da anni che la militarizzazione senza freni avrà come unico esito la guerra. Avevamo ragione. Abbiamo preparato molte persone alla risoluzione pacifica delle controversie o alla resistenza nonviolenta all’aggressione. Abbiamo sostenuto i diritti umani, gli obblighi universali per aiutare i rifugiati. Tutto questo è di grande aiuto ora e dà speranza per una soluzione pacifica, che esiste sempre.

Sarebbe bello se potessimo augurarci la pace e la felicità universale per tutti i popoli, mai più guerre né oggi né mai. Purtroppo, mentre la maggior parte delle persone la maggior parte del tempo nella maggior parte dei luoghi vive in pace, la mia bella città di Kiev, capitale dell’Ucraina, e altre città ucraine sono ora bersaglio dei bombardamenti russi. Poco prima di questa intervista, ho sentito di nuovo il rumore delle esplosioni oltre le finestre. Le sirene ululano molte volte durante il giorno, in tutti questi ultimi giorni. Centinaia di persone vengono uccise, compresi i bambini, a causa dell’aggressione russa. Migliaia di persone sono ferite. Centinaia di migliaia di persone sono sfollate e cercano rifugio all’estero; oltre a milioni di sfollati interni e rifugiati in Russia e in Europa dopo otto anni di guerra tra il governo ucraino e i separatisti sostenuti dalla Russia nel Donbass.

Tutti i maschi di età compresa tra i 18 e i 60 anni sono limitati nella libertà di movimento all’estero e chiamati a partecipare allo sforzo bellico, senza eccezioni per gli obiettori di coscienza al servizio militare e per coloro che fuggono dalla guerra. War Resisters’ International ha fortemente criticato questa decisione del governo ucraino di vietare a tutti i cittadini maschi tra i 18 e i 60 anni di lasciare il paese e ha chiesto il ritiro di queste decisioni.

Ammiro le massicce manifestazioni contro la guerra in Russia, i coraggiosi cittadini pacifisti che si oppongono in modo nonviolento alla macchina da guerra di Putin sotto le minacce di arresto e punizione. I nostri amici, il movimento dell’obiezione di coscienza in Russia, oltre a parecchi membri dell’ European Bureau for Conscientious Objection, condannano l’aggressione militare russa e chiedono alla Russia di fermare la guerra, e suggeriscono a tutte le possibili reclute di rifiutare il servizio militare e di chiedere un servizio civile alternativo, oppure  l’esenzione per motivi medici.

E in tutto il mondo non si contano i raduni di pace a sostegno della pace in Ucraina. Mezzo milione di persone a Berlino sono scesi in strada per protestare contro la guerra. Manifestazioni contro la guerra sono state organizzate in Italia, in Francia. I nostri amici di Gensuikyo, il Consiglio giapponese contro le bombe atomiche e all’idrogeno, hanno risposto alle minacce nucleari di Putin con manifestazioni di protesta a Hiroshima e Nagasaki. Vi invito a cercare i numerosi recenti eventi internazionali e in particolare statunitensi contro la guerra sul sito WorldBeyondWar.org, e a partecipare alla giornata globale di azione per fermare la guerra in Ucraina il 6 marzo sotto lo slogan “Fuori le truppe russe. No all’espansione della NATO”, organizzato da CodePink e altri gruppi per la pace.

È una vergogna che la Russia e l’Ucraina non siano riusciti fino ad ora a negoziare il cessate il fuoco e non siano riusciti nemmeno a concordare corridoi umanitari sicuri per l’evacuazione dei civili. I negoziati tra l’Ucraina e la Russia non sono neppure arrivati al “cessate il fuoco”! Putin ha bisogno dello status neutrale dell’Ucraina, della denazificazione, della smilitarizzazione dell’Ucraina e dell’approvazione che la Crimea appartiene alla Russia, che è contro il diritto internazionale. E lo ha detto chiaramente a Macron!

Quindi, rinunciamo a queste richieste di Putin. La delegazione ucraina sui negoziati era pronta a discutere solo il cessate il fuoco e le truppe russe che lasciano l’Ucraina, trattandosi di questioni di integrità territoriale dell’Ucraina. Inoltre, l’Ucraina ha continuato a bombardare Donetsk mentre la Russia ha bombardato Kharkiv e altre città. Fondamentalmente, entrambe le parti, Ucraina e Russia, sono ferme sulle loro posizioni bellicose e non intendono fermarsi. Putin e Zelensky dovrebbero invece seriamente impegnarsi in colloqui di pace e in totale buona fede comportarsi come politici responsabili, come veri rappresentanti del loro popolo, sulla base del comune interesse. Invece continuano a contrapporsi su posizioni che si escludono a vicenda.

DEMOCRACY NOW: Hai menzionato il presidente Zelensky. Dopo l’invasione è stato acclamato da molti media occidentali come un eroe. Qual è la tua valutazione di come il presidente Zelensky si è comportato in questa crisi?

YURII SHELIAZHENKO: Il presidente Zelensky è totalmente dentro la macchina della guerra. Persegue la soluzione militare come l’unica possibile, non è neppure in grado di chiamare direttamente Putin, per chiedergli di fermare la guerra.

Faccio appello a tutte le persone che nel mondo sono ancora in grado di opporsi con forza e onestà al potere. Chiedo di smettere di sparare e iniziare a parlare, aiutando chi ne ha bisogno e investendo nella cultura della pace e nell’educazione alla cittadinanza nonviolenta. Perché sia ancora possibile credere in un mondo migliore, senza eserciti nè confini. Un mondo dove la verità e l’amore siano i soli poteri, in grado di abbracciare l’Est e l’Ovest. Credo che la nonviolenza sia lo strumento più efficace e progressivo per la governance globale e la giustizia sociale e ambientale.

Le illusioni sulla violenza sistemica e la guerra come panacea, soluzione miracolosa per tutti i problemi sociali, sono false. Le sanzioni che l’Occidente e l’Oriente si stanno imponendo a vicenda come risultato di una battaglia per il controllo dell’Ucraina tra gli Stati Uniti e la Russia possono indebolire ma non avranno alcun effetto sul mercato globale delle idee, del lavoro, delle merci e della finanza. Il mercato globale troverà sempre un modo per soddisfare il suo bisogno di perpetuarsi nel governo globale. La domanda è: quanto civile e quanto democratico potrà essere questo futuro governo globale?

Le alleanze militari che mirano a sostenere la sovranità assoluta stanno promuovendo il dispotismo al posto della democrazia. Quando i membri della NATO forniscono aiuti militari per sostenere la sovranità del governo ucraino, o quando la Russia invia truppe a combattere per l’autoproclamata sovranità dei separatisti di Donetsk e Luhansk, dovremmo ricordarci che la sovranità incontrollata significa spargimento di sangue. La sovranità non è sicuramente un valore democratico.

Tutte le democrazie sono emerse dalla resistenza ai sovrani sanguinari, individuali e collettivi. I profittatori di guerra dell’Occidente sono la stessa minaccia alla democrazia dei governanti autoritari dell’Oriente. E i loro tentativi di dividere e governare la Terra sono essenzialmente simili. La NATO dovrebbe fare un passo indietro dal conflitto che si è scatenato intorno all’Ucraina, aggravato dal suo sostegno allo sforzo bellico e alle aspirazioni di adesione del governo ucraino. In un mondo ideale, la NATO dovrebbe in effetti dissolversi. O trasformarsi in un’alleanza di disarmo invece che militare.

AMY GOODMAN: Lascia che ti chieda una cosa, Yurii. Abbiamo appena ricevuto la notizia che Zelensky ha parlato in video al Parlamento europeo. Gli hanno fatto una standing ovation, e subito dopo il Parlamento europeo ha approvato la domanda di adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Qual è il tuo commento?

YURII SHELIAZHENKO: Sono orgoglioso per il mio paese, è bello apprendere che siamo uniti all’alleanza delle democrazie occidentali, all’Unione europea, che considero un’unione pacifica. Spero che tutto il mondo in futuro sia un’unione pacifica. Ma purtroppo, l’Unione Europea, come l’Ucraina, ha lo stesso problema: un eccesso di militarizzazione. Sembra un distopico Ministero della Pace nel romanzo 1984 di Orwell. La struttura di pace europea fornisce assistenza militare all’Ucraina, ma è quasi assente l’assistenza alla soluzione non violenta della crisi attuale e alla smilitarizzazione. Naturalmente mi sembra bello che l’Ucraina entri nell’Europa, in quanto paese democratico.

È bello che la domanda ucraina di entrare nell’Unione europea sia stata approvata; ma penso che questo consolidamento dell’Occidente non dovrebbe essere un consolidamento contro il potenziale nemico, contro l’Oriente. Est e Ovest dovrebbero trovare la riconciliazione pacifica, dovrebbero perseguire la governance globale, l’unità di tutti i popoli del mondo senza eserciti e confini. Questo consolidamento dell’Occidente non dovrebbe comportare una guerra contro l’Oriente. Est e Ovest dovrebbero essere amici e vivere in modo pacifico e demilitarizzato. Ecco perché il trattato sulla proibizione delle armi nucleari è uno dei punti di demilitarizzazione integrale di cui abbiamo più bisogno.

Oggi abbiamo un problema di governance che definirei arcaica, basata sulla sovranità degli stati nazionali. Per esempio quando l’Ucraina vieta a molti cittadini di partecipare alla vita pubblica parlando in russo, sembra normale. Sembra un’espressione di sovranità. Non lo è, ovviamente. Non è una giusta causa per l’invasione e l’aggressione militare, come sostiene Putin, ma non è giusto. Naturalmente, l’Occidente dovrebbe dire all’Ucraina che i diritti umani sono un valore molto importante, e la libertà di espressione, compresi i diritti linguistici, contano. E la rappresentanza dei filorussi, dei russofoni nella vita politica è una cosa importante.

Non solo perché l’oppressione della cultura del nostro vicino e della loro diaspora in Ucraina, potrà fare infuriare il Cremlino, ma perché sono un condizione di pace. È anche così che questa crisi potrebbe risolversi in deescalation, invece che precipitare nella escalation. E questo giorno in cui l’Ucraina è stata riconosciuta una nazione europea, non dovrebbe esserci il preludio per un aggravarsi di opposizione, e opposizione inevitabilmente militare, tra Europa e Russia. Io spero che anche la Russia, con le sue forze militari, esca al più presto dall’Ucraina e spero che in futuro anche la Russia possa unirsi all’Unione Europea.

E lo stesso auguro all’Unione Europea con l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, e tutte le altre alleanze regionali, l’Unione Africana e così via – sogno un futuro in cui tutte saranno parti di un’entità politica globale e unita, perché questo dovremmo intendere quando parliamo di governance globale. Come aveva previsto Immanuel Kant nel suo bellissimo pamphlet, Pace Perpetua.

(NDR se vuoi link qui http://www.sintesidialettica.it/la-pace-perpetua-di-immanuel-kant/) Un piano di

DEMOCRACY NOW: In termini di deescalation e di ricerca della pace, l’Ucraina ha chiesto una no-fly zone su alcune aree dell’Ucraina. Ammesso che sia una richiesta possibile, che possa venir rispettata dalle forze armate dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, come valuti questa richiesta di una no-fly zone sull’Ucraina?

YURII SHELIAZHENKO: Beh, è la continuazione di questa linea di escalation, per coinvolgere ancora di più tutto l’Occidente, per compattarlo ancor di più sotto il profilo militare, in contrapposizione alla Russia. E infatti Putin ha già risposto a questa proposta con minacce nucleari, perché è infuriato perché è spaventato, così come anche noi siamo spaventati oggi a Kiev, e probabilmente anche l’Occidente è spaventato …

Invece dovremmo restare calmi. Dovremmo pensare razionalmente. E dovremmo unirci per davvero, non per intensificare il conflitto e dare una risposta militare. Dovremmo unirci perseguendo la soluzione pacifica del conflitto, favorendo negoziati diretti tra Putin e Zelensky nel ruolo di presidenti di Russia e Ucraina. E tra Biden e Putin, tra Stati Uniti e Russia. I colloqui di pace e gli accordi sul futuro sono l’unica chiave: la gente inizia la guerra quando perde le speranze nel futuro. E oggi abbiamo bisogno di rinnovare le speranze nel futuro. Abbiamo una cultura della pace, che comincia a svilupparsi in tutto il mondo. E abbiamo una vecchia, arcaica cultura della violenza, violenza strutturale, violenza culturale. E, naturalmente, la maggior parte delle persone non cercano di essere angeli o demoni; stanno andando semplicemente alla deriva, tra la cultura della pace e la cultura della violenza.

AMY GOODMAN: Prima di lasciarti, e visto che sei a Kiev, con l’invasione militare sempre più alle porte, vorremmo sapere cosa farai. Hai intenzione di andartene, come molti ucraini hanno fatto, moltissimi quelli che sono subito fuggiti, ci sarebbe mezzo milione di ucraini oltre i confini in Polonia, Romania e altri posti… oppure deciderai di restare?

YURII SHELIAZHENKO: Come ho detto, non ci sono corridoi umanitari sicuri concordati da Russia e Ucraina per favorire il transito dei civili. È uno dei fallimenti dei negoziati. E come ho detto, il nostro governo ritiene che tutti gli uomini debbano partecipare agli sforzi difensivi, di guerra. Così facendo viola palesemente il diritto umano all’obiezione di coscienza al servizio militare. Come pacifista io penso che non sia giusto fuggire, e quindi resto qui, con l’Ucraina pacifista. E fortemente spero che l’Ucraina pacifista non venga distrutta da questo mondo sempre più polarizzato e militarizzato.


Fonte: Democracy Now

http://www.democracynow.org/2022/3/1/ukrainian_pacifist_movement_russia_missile_strike

Traduzione di Daniela Bezzi per il Centro Studi Sereno Regis


1 commento
  1. Rosa Dalmiglio
    Rosa Dalmiglio dice:

    sono parole che evidenziano l'incapacità dei due Presidenti Russo ed Ucraino a trattare, un'errata visione del conflitto alimentato da venti di guerra psicologica e militare lontani in ogni caso dalla Democrazia
    è singolare che alcuni giorni prima dell'invasione Russa in Ucraina trovassi sul mio computer 4 libri stampati in passato dalla RUSSIA-UNESCO, lavori importanti per la PACE, a cui ero stata invitata a partecipare sin dal 2004 a San Pietroburgo nell'Università dove aveva studiato sia il Presidente Putin che i suoi figli. erano in prima fila tutte le Università Russe ed Americane in un lavoro ripreso a Seattle e Parigi dove l'Istituto di Studi Islamici e la Sorbona estendevano ed includevano tutte le Religioni,tutti i Paesi all'Unanimità hanno aderito in sede ONU alla proposta del Re di Giordania di Istituire la Settimana del Dialogo Interreligioso per la PACE compreso la Cina che nel 2014 invitò il Patriarca Russo Kirill a Pechino, dietro richiesta di Putin, oggi all'ONU il Vaticano chiede la Pace tramite lo stesso Monsignore con il quale ho trattato a Roma per organizzare l'incontro fra la Cina Comunista e Papa Benedetto XVI, 2005-
    ora allo scoppio della Guerra vogliono tutti mediare il Conflitto (non è mai troppo tardi ma era prima che bisognava ascoltare i PEACEMAKERS già dall'incontro a Cuba fra Papa Francesco ed il Patriarca Kirill, ho suggerito di trattare con Putin, la DIPLOMAZIA ha fallito ….. e l'EUROPA è STATA a GUARDARE i MORTI nel Mediterraneo, si ricorda ora della Solidarietà, ma i morti Africani non meritano lo stesso rispetto ed AIUTO?

    Rispondi

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