Andata e (non) ritorno. La letteratura dello sterminio fra storia e narrazione | Segnalazione redazionale
Anne Marie Jaton, Fabio Ciaralli, Andata e (non) ritorno. La letteratura dello sterminio fra storia e narrazione, ETS, Pisa 2015, pp. 206, euro 18
La letteratura dello sterminio mostra impietosamente che per sopravvivere ogni uomo è pronto a superare tutti i confini: conduce inevitabilmente a confrontarsi con temi storici e riflessioni psicosociali che si interrogano sulla presenza del male nell’uomo. Travalicando i canoni della letteratura e della filosofia contemporanee narra esperienze di sconfinato dolore, insieme singole e comuni a tutti gli autori.
I grandi scrittori europei che qui ascoltiamo cercano un modo per esprimere l’oscillazione impazzita fra vita e morte: fame, freddo, istanti senza fine di una macabra danza disperata. Sono voci intrise di carne e sangue di esseri umani ormai ridotti a bestie che, dopo il vissuto di un orrore propriamente assurdo, riescono a trasformarlo in scrittura, in un ultimo, estremo sacrificio.
La letteratura dello sterminio è il corpo vivente delle grandi questioni: quale è la natura dell’uomo? Dove si situano i confini fra bene e male? Cerchiamo risposte e vacillano le nostre certezze.
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