I giorni del massacro. Itri, 1911: la camorra contro gli operai sardi – Recensione di Maria Teresa Mana
Antonio Budruni, I giorni del massacro. Itri, 1911: la camorra contro gli operai sardi, Carlo Delfino, Sassari 2011, pp. 144, s.p.
In questo libro l’autore rievoca un eccidio dimenticato che nel 1911 si è verificato a Itri, piccolo paese di contadini e pastori nella provincia di Caserta (oggi Latina), nelle vicinanze di Gaeta.
La camorra, appaltatrice dei lavori per la costruzione del tronco ferroviario Roma-Napoli, aveva assunto operai provenienti dalla Sardegna ai quali non solo pagava un salario inferiore a quello degli operai continentali, ma su questa misera paga in un secondo momento aveva preteso di imporre una tangente.
È a questo punto che i lavoratori sardi – sindacalizzati e forti delle dure lotte sostenute nella loro isola contro lo sfruttamento – in difesa dei loro diritti costituirono una «lega di difesa economica» per richiedere parità di stipendio con i lavoratori continentali e per rifiutare il pagamento della tangente alla camorra.
La camorra, che non poteva tollerare una ribellione così determinata alle proprie regole, mise in atto una strategia per espellere i sardi e ricacciarli nella loro isola: con la connivenza delle istituzioni locali fomentò l’odio verso i sardi che «rubano lavoro agli itrani» e ne diffuse un’immagine inquietante dipingendoli come violenti, stupratori e feroci sanguinari.
Un falso incidente innescò una brutale aggressione armata da parte degli itrani che, al grido «fuori i sardegnoli», costrinse i sardi alla fuga e provocò dieci morti e decine di feriti.
La tesi accusatrice nei confronti delle vittime da parte dei responsabili dell’eccidio fu mantenuta in modo determinato e sistematico anche davanti all’evidenza che le vittime erano solo sardi e questa linea aggressiva risultò vincente anche nel processo che si concluse nel 1913 con l’assoluzione piena degli imputati.
L’autore, nel ripercorrere questa storia, mette in risalto come i meccanismi presenti in questo massacro hanno precedenti storici molto simili avvenuti in Francia nel 1893, negli Stati Uniti d’America nel 1891: in entrambi i casi venne costruita un’immagine negativa degli italiani con la conseguenza di scatenare una reazione aggressiva nella popolazione locale fino a provocare massacri.
Nella Prefazione Gian Antonio Stella ricorda come gli stessi meccanismi presenti nel massacro di Itri si ripetano puntualmente anche ai giorni nostri, citando i drammatici episodi razzisti di Castel Volturno nel settembre del 2008 e di Rosarno in Calabria nel gennaio del 2010.
Solo ora leggo la bella recensione di Maria Teresa Mana. Colgo l'occasione per ringraziarla. Antonio Budruni