Obiezione di coscienza in Turchia. Incontro con Ilgur Bilkai
martedì 9 aprile 2013 – ore 18.00
sala Gandhi – Centro Studi Sereno Regis – via Garibaldi, 13 – Torino
In Turchia l’obiezione di coscienza al servizio militare non è prevista, pertanto coloro che rifiutano di svolgere il servizio di leva vengono denunciati, processati e incarcerati.
Grosso modo è del tutto simile quanto avveniva in Italia prima dell’approvazione della legge 772 del 15/12/1972.
Scontata la pena l’obiettore viene nuovamente chiamato a svolgere il servizio militare e al nuovo rifiuto una nuova condanna…
La Turchia è stata più volte richiamata al rispetto dei diritti umani e a seguito della sua richiesta di entrare far parte della Comunità Europea (CEE), una delle clausole cui deve ottemperare è quella di legiferare per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare.
In Europa vivono circa 1 milione di persone definite “disertori” che hanno rifiutato di svolgere il servizio militare in Turchia. In gran parte sono di origine del Kurdistan e i motivi di rifiuto del servizio militare è dovuto al fatto che le forze armate in Turchia svolgono un controllo ferreo sulla società e sono considerate più come elemento di repressione delle libertà individuali che come elemento di difesa dello stato, e in particolare nel Kurdistan la popolazione subisce la presenza dell’esercito che ha funzioni di controllo, repressione, limitazione delle libertà e al limite applica anche la tortura.
Ne parleremo con Ilgur Bilkai obiettore di coscienza del Kurdistan. Ilgur Bilkai è stato riconosciuto come “rifugiato politico” dal governo italiano e attualmente vive a Torino.
La registrazione video dell’incontro: http://www.ustream.tv/recorded/31201633
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